Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/43

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Non potei a meno di fargli qualche osservazione sulle parole straordinarie, che gli erano sfuggite e gli dissi: Vi eravate voi? Egli mi diede una risposta ambigua, e mutando soggetto continuò a divertirmi raccontandomi molti altri curiosi aneddoti del secolo decimo settimo, del quale egli parlava con una esattezza tanto minuta, che non lasciava di esser per me un poco spaventevole. Egli mi lasciò con un grande desiderio di sè, quantunque io non possa spiegare la sensazione straordinaria, che le sue visite producevano sul mio spirito.

Pochi giorni dopo io doveva essere interrogato per la seconda volta. La sera della vigilia fui visitato da uno degli ufficiali superiori del tribunale. Io posi tanto maggiore attenzione a quello che mi disse, perchè i suoi discorsi erano molto più dettagliati ed energici, che non mi sarei aspettato dalla parte di un abitante di quella silenziosa dimora. Cotesta circostanza mi fece sospettare, che egli volesse comunicarmi qualche co-