Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/54

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quel sogno. Immaginai, che la mia sentenza fosse stata pronunziata. La campana aveva suonato: noi partivamo dalle prigioni della inquisizione. Io non mi fermerò qui a descrivervi cotesta processione, che vidi in sogno. Solo vi dico, che io vedeva tutto rappresentato con esattezza. Tutte le campane rumoreggiavano nelle mie orecchie; ma il sentimento più spaventevolmente inesplicabile era di veder passare me medesimo. Io mi vedeva, mi sentiva due volte. Non mi è possibile di darvi un’idea di cotesto orrore. Mi fecero montare sul palco; mi legarono alla mia seggiola: vidi accendere il fuoco, e ben tosto le fiamme cominciarono a farmisi sentire sotto le piante de’ piedi, ed a poco a poco salire; finalmente nella mia visione io bruciava a fuoco lento, e provava tutte le angoscie inseparabili da cotesto stato di dolori inesprimibili. Finalmente quando il mio corpo fu intieramente consumato, quando il tutto erasi ridotto ad un pugno di cenere, gettai un urlo spaventevole e mi destai. Mi trovai nel