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Pagina:Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu/111

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l’angelo della pace, che riposava sul seno del valore, e che gli annunziasse, le sue fatiche esser cessate. Ella rimaneva fisa in quel pensiero quando ne fu distratta dalla zia, che le disse: Mia nipote, ecco il vostro cugino Giovanni Sandal.

Eleonora trasalì, e quando suo cugino, che le era stato presentato in una maniera sì istantanea, si avanzỏ per abbracciarla, ella provò una emozione, che la privò, per vero dire, di tutte quelle grazie del contegno, con le quali avrebbe dovuto accogliere un forestiere sì distinto ma che invece l’adornò di tutte quelle del pudore. Giovanni se le assise al fianco, ed al termine di pochi istanti la melodia dei suoi accenti, la naturalezza delle sue maniere, il sorriso incantatore che gli si dipingeva ora negli occhi, ora nella labbra, terminarono di guadagnarsela intieramente. Ella avrebbe voluto parlare, ma se ne stava tacita per ascoltare, e beveva il veleno per tutti i suoi sentimenti. Suo cugino parlando erasi permesso di prenderla per la mano, ed ella non