Pagina:Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu/112

Da Wikisource.

107

se ne era accorta. Egli parlava molto; ma i suoi discorsi non si aggiravano già sulla guerra o sulle scene delle quali esso era stato testimone; non faceva menzione, che del suo ritorno in famiglia, della gioia che provava nel rivedere la sua genitrice, e della speranza, che aveva di vedersi bene accolto al castello. Le dimandò con una tenera affezione le nuove di Margherita, e s’informo rispettosamente della salute di madamigella Anna. Eleonora avrebbe potuto ascoltare eternamente; ma la serata, che avanzava, le richiamò alla mente la necessità di ritornare al castello. Giovanni avendole offerto di accompagnarla, ella non lo ricusò. Quando arrivarono era già notte. Ma damigella Anna accolse il suo giovane nipote con una cordialità grave ed una tenerezza non del tutto priva del naturale orgoglio di lei; Margherita lo accolse come un eroe piuttosto che come un congiunto. Giovanni dopo i primi complimenti si rivolse dal lato di Eleonora per riposarsi nel di lei sorriso. Essi erano