Pagina:Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu/151

Da Wikisource.
142

ella si avanzò loro malgrado, rivolse lo sguardo verso l’immobile cadavere, e poscia verso i muti superstiti: in seguito prostrandosi alle ginocchia del suo figlio, confessò il segreto del suo delitto, e svilluppò in tutto il suo orrore questo ammasso d’iniquità, giunto ora al suo colmo.

Il figlio la ascoltò con l’occhio fiso ed il volto immobile, e quando ella ebbe terminato, invece di rilevarla, rigettò le mani che ella verso lui tendeva, e con un riso smoderato, ma terribile ricadde sul letto, d’onde non potè esser distaccato, se non quando portarono via il cadavere per dargli sepoltura, e quelli che adempier dovettero questo dovere, non sapevano se fosse più degna di compianto quella, che era rimasta priva di vita, o egli che dava segni di aver perduta per sempre la ragione. La madre infelice e colpevole morì dopo pochi mesi, e morendo dichiarò il segreto del suo delitto al ministro di una Chiesa indipendente, il quale informato della disperazione di lei era venuto a visitarla. Ella confessò,