Pagina:Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu/155

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niero il quale aveva fissata la sua dimora vicino alla casa di Eleonora, incominciò a seguire da lungi cotesti due individui nelle loro lente e solitarie passeggiate. Esso li espiava tutte le sere. Era istrutto di tutto ciò che aveva relazione a que’ due sfortunati, e pensò fin d’allora di trarne profitto. Incominciò a guadagnarsi la loro amicizia rendendo di tanto in tanto de’ piccoli servigii all’infermo. Alcuna volta egli raccoglieva de’ fiori (che Sandal, senza sapere ciò che si facesse, gettava ne’ ruscelli) e poscia stava ascoltando con un sorriso grazioso le parole interrotte, con le quali l’infelice si sforzava di testificargli la sua riconoscenza.

Eleonora gliene dimostrava ancor essa; ma si allarmava un poco allo scorgere l’assiduità con cui lo straniero se le trovava sempre d’appresso, e sia che gli facesse buon viso o lo rigettasse, egli inventava sempre qualche nuovo pretesto per insinuarsi presso di loro. Nè la nobile tristezza, che contrassegnava le maniere di Eleonora, nè il suo profondo