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Pagina:Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu/159

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Dopo parecchi giorni il ministro si sentì sufficientemente rimesso dalla emozione, che codesto incontro avevagli cagionato, per poterne manifestare il motivo. Fece sapere ad Eleonora, che quando le piacesse egli avrebbe l’onore di recarsi presso di lei: Eleonora fissò quella medesima sera. Egli arrivò, e quando l’infelice infermo fu posto in letto, quando si furono assicurati, che nulla avrebbe interrotto il loro colloquio, si assisero in faccia l’uno dell’altra. Eleonora tremava involontariamente pensando al racconto, che stava per ascoltare, ed il ministro stesso commosso in sè medesimo non incominciò, che dopo un lungo silenzio, la relazione che aveva promessa.

Disse primieramente di aver in tempo della sua giovanezza conosciuto un Irlandese nominato Melmoth, la cui vasta erudizione, e lo spirito vivace e profondo gli avevano ispirato un interesse tale, che la loro unione non tardò a divenir intima e familiare. Più tardi lo aveva perduto di vista; ma al principio dei