Pagina:Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu/161

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del comune nemico! Io non aveva più veduto Melmoth da molti anni e mi preparava abbandonare la Germania quando la vigilia della mia partenza mi fu fatto dire, che uno de’ miei amici, credendosi sul punto di morire, desiderava di avere un ministro protestante. Noi eravamo sulle terre di un elettore ecclesiastico. Mi affrettai a portarmi dal malato. Entrando nella camera, ove fui introdotto da un domestico, che si ritirò incontanente serrando l’uscio dietro di sè, fui sorpreso nel vederla piena di libri, d’istrumenti d’astrologia ed altri, de’ quali non potei conoscere l’uso. Da un lato era un letto, al capezzale del quale non vidi nè medici, nè inservienti, nè parenti, nè amici. Rivolsi da quella parte lo sguardo, e con mia gran sorpresa distinsi la figura di Melmoth. M’inoltro con l’idea di indirizzargli qualche parola di consolazione; egli mi fa cenno con la mano, onde io taccia, e così feci. La rimembranza di ciò che egli era stato, la situazione in cui presentemente si trova-