Pagina:Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu/196

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l’avete. Fosse piaciuto al cielo, che non vi fosse venuta la volontà di farla! (Mentre Melmoth profferiva le suddette parole, i suoi lineamenti esprimevano un atroce dolore.) Ma voi avete ancor tempo di ritrattarvi. Rifletteteci bene! — Non volete voi dunque salvarmi dall’onta e dal pericolo?... Ed è questa la prova del vostro attaccamento per me?... Questo è dunque il potere, di cui vi siete tante volte vantato? — Se vi scongiuro a riflettere, se io stesso sono esitante, se tremo... non è per altro, che per darvi il tempo di ascoltare le ispirazioni del vostro buon Angelo... — Oh! salvatemi, disse Isidora prostrandosi ai piedi di lui, e voi sarete il mio angelo tutelare!...

Melmoth fremette all’udir queste parole. La sollevò, la consolò, con voce orrendamente cupa le promise d’assicurare la di lei fuga; quindi allontanandosi da lei ad un tratto si mise a percorrere la camera pronunziando delle parole interrotte; poscia scorgendo una magnifica veste donnesca preparata sur una seggiola escla-