Pagina:Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu/195

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che un giorno ve ne ringrazierà per me!

Nel mentre che ella favellava in tal guisa, Melmoth ascoltandola attentamente guardava il silenzio. Alla fine le disse: Vi abbandonate dunque a me? — Ahimè non l’ho io già fatto? — Una interrogazione non equivale già ad una risposta. Volete voi, rinunziando a qualunque altro vincolo, a qualunque altra speranza, fidarvi a me solo, onde io trarre vi possa dall’imbarazzo crudele in cui vi trovate? — Sì, lo voglio. — Volete voi promettermi, che se vi rendo il servizio, che mi dimandate, se impiego per voi il mio potere, che mi attribuite, voi sarete mia?Vostra! e non lo sono già da gran tempo? — Voi vi date dunque tutta a me, alla mia protezione! Cercate volontariamente il soccorso del potere che io posso promettervi! Voi volete, che io impieghi cotesto potere per salvarvi?... Parlate! Io non posso esercitare questo potere, se voi non lo dimandate da voi medesima. Vi ho intesa fare questa dimanda; voi fatta