Pagina:Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu/201

Da Wikisource.
192

spettacolo sopraffatti da maraviglia e da terrore. Salvate mio fratello! salvate il mio sposo! continuava Isidora. In quell’istante la verità si manifestò tutta intiera allo spirito di donna Chiara, la quale dopo aver data un’occhiata d’intelligenza al padre Giuseppe, che era stato mandato a chiamare espressamente, cadde senza conoscimento sul suolo. Il combattimento fu tanto breve, quanto era diseguale. Melmoth passò due volte la sua spada a traverso del petto di don Fernando che spirò ai piedi di sua sorella. Uno spaventevole silenzio regnò per qualche tempo, ma fu quindi seguìto da un grido unanime: Sia preso il perfido omicida! Tutti incontanente circondarono Melmoth, il quale non fece neppure un movimento per difendersi, ma essendosi allontanato di qualche passo, riprese la spada nella guaina, e rimosse da sè gli aggressori con un semplice moto del suo braccio. La luce delle faci, che alcuni domestici tremanti alzavano in alto per guardarlo, cadendo in pieno sull’aspetto di lui, parecchie