Pagina:Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu/203

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spiriti costernati! Isidora, alzatevi e fuggiamo! Ecco l’ora della vostra sicurezza! Isidora riconoscendo la voce di Melmolh, sollevò il capo per un momento, fissò primieramente gli occhi su di lui, gettò quindi un’occhiata dolorosa sul cadavere insanguinato del fratello, e ricadde sopra di quello. Melmoth sì rialzò precipitosamente; quelli che eran presenti fecero un movimento ostile, egli li guardò fiso, ed essi rimasero patrificati. Dopo ciò Melmoth attraversò il gruppo senza esser da veruno molestato, e non si arrestò se non quando si trovò vicino a don Francesco d’Aliaga, che muto per l’orrore contemplava la figlia ed il cadevere del figlio.

Vecchio infelice! Esclamò Melmoth guardando il padre sfortunato, che alzò le pupille per vedere chi fosse quegli, che gli indirizzava la parola, e che, quantunque a stento, riconobbe per lo straniero, il suo terribile compagno di viaggio; infelice vecchio!... voi foste avvertito!... ma trascuraste l’avviso... Io vi scon-