Pagina:Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu/221

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possa stringere una mano umana nella mia. — Sperate in Dio, mia figlia, le rispose, porgendole il crocifisso. — Io ho amata la sua religione, rispose Isidora, baciando divotamente la croce; io lo amava anco prima di conoscerlo; Iddio medesimo mi aveva senza dubbio ispirato... Ahimè! fosse piaciuto al cielo che io non avessi mai amato altri che Dio! Quanto perfetta sarebbe stata la mia pace, gloriosa la mia morte! Ed ora ciò nonostante la immagine di lui mi perseguita fino sull’orlo del sepolcro, al quale mi avvicino per fuggirlo. — Mia figlia, le soggiunse il padre Giuseppe cogli occhi bagnati di lagrime, voi anderete finalmente trovare la vera felicità; il combattimento è stato aspro e spietato, ma corto, e la vittoria è certa. La palma già vi attende in paradiso!

Qui fece fine il padre Giuseppe; non potè aggiunger altro, perciocchè Isidora era spirata.