Pagina:Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu/58

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Quantunque essi fossero soli, Walberg non gliene volle confidare, che all’orecchio, ed Ines, la cui ragione era fortificata da un carattere freddo e grave, si ricordò di aver sentito dir da giovanetta, che un ente di cotesto genere percorreva le Spagne, e godeva del potere di tentare gli uomini ridotti alle calamità estreme con delle simili offerte, che erano sempre state rigettate. Ella fremette al pensare, che suo marito potesse essere esposto a simili tentazioni, e si sforzò di fortificarne lo spirito e la coscienza con degli argomenti convenevoli alla posizione di lui, sia che fosse la vittima di una immaginazione turbata o l’oggetto reale di una terribile persecuzione. Ad un tratto però Walberg spingendo innanzi la mano s’incontrò con quella d’Ines e stringendola disse: cosa è questo corpo che io tocco? — È la mia mano, amico mio, gli rispose tutta tremando la consorte. — La vostra mano, no... è impossibile! Le vostre dita erano grasse e fresche... queste sono ardenti e disseccate... — È la