Pagina:Mazzini - Scritti editi e inediti, LXIX.djvu/217

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vincie le terre Molilo Valac< he o ía iSerhio. i>roteslaie contro quelle inique S[)eranze. come contro un oltniggio. Sappiano i [)opoIi che l’altrui libertá è santa, come la vostra per voi. Il vostro Diritto cessa d’esistere il giorno in cui voi ne scontesserete l’esistenza per altri. I popoli cli’og,iii neutralizzano metá delle forze nemiche alla vostra emancipazione, vi lasceranno soli e voi perirete, incordatevi che nel 1848 i popoli erano per ogni dove padroni di sé e non furono vinti se non perché, tradita la giustizia e sottentraro V io di ogni popolo ili noi di tutti, i Governi sconfitti trovarono modo d’isohire i combiitteiiti e di vincere gli uni colle forze degli altri.

La vostra è liivoluzione pel Popolo: dev’esser dunque rivoluzione di poi)(»lo. Il poi)olo intero deve conquistare la coscienza della i)ropria Nazionalitá, e noi può se non coll’azione. Chi cerca evitarne l’intervento, chi guarda bieco ai volontari, chi diffida del popolo e non affida le sorti del paese che al solo elemento, ottimo ma ineguale all’impresa, dell’esercito regolare, o non intende a fondare Nazione o tende a fondarla non di popolo ma di caste. Ij’ intervento popolare, indispensabile al di dentro, è la piú eloquente prova’pei governi e popoli del di fuori che la nostra non è impresa di fazione, d’ambizione dinastica o di meditata usurpazione stranieri!, ma di ventisei milioni d’ Italiani che vogliono l’Italiii perse. Ipopoli stettero muti e inerti, finché pugnammo coi soli eserciti regolari e collo straniero a fianco: quando in Sicilia e nelle terre napoletane fu guerra di popolo, di volontari guidati da un Uomo incarnazione vivente del popolo, il fremito europeo cominciò. L’ Lungheria, la Boemia, la Polonia iniziarono quell’agitazione, che vi promette i piú validi aiuti all’impresa.