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xvi introduzione

necessità che l’Italia sorgesse a unità di nazione.1 Al suo amico Karl Blind il Mazzini aveva già scritto il 17 gennaio: «Qui diable sont ces deux messieurs qui signent avec Bucher? Ils me sont parfaitement inconnus.2 Le document est mauvais, plus encore que je ne prévoyais. J’admis la discussion sur tel ou tel point controverse. Mais nier radicalement le principe national, décider qu’il est utile à l’Allemagne que l’Autriche domine sur Venise, donner pour base à nos rapports la conquête d’il y a 400 ans, n’est ni patriotique, ni démocratique, ni allemand.»3 Nello stesso tempo si proponeva di ribattere pubblicamente queW assurda pretesa, e lo fece pochi giorni dopo, inviando il 3 febbraio un articolo in forma di lettera

  1. Il discorso del Vincke alla Camera prussiana fu integralmente tradotto dal Popolo d’Italia (n. del 17 febbraio 1861). La dichiarazione (Erklärung) fu publ. a Berlino e recava le firme di J. Karl Rodbertus, von Berg e L. Bucher; ma fu redatta dal primo di essi, e fu accolta da M. Wirth che riunì le Kleine Schriften del Rodberlus (Berlino. Puttkamer u. Mühlbrecht. 1890. pp. 269-278). Poco dopo, sempre in collaborazione con v. Berg e L. Bucher, il Rodbertus ribadì le sue idee nello scritto: Seid Deutsch! Ein Mahnwort, pure inserito nelle Kleine Schriften, pp. 273-278. Il discorso del Vinche ebbe larga ripercussione in Italia. Il Diritto propose che fosse coniata in suo onore una medaglia; ma con una nobile lettera il Vincke dichiarava poi di non poterla accettare.
  2. Veramente, se così poteva dirsi per Philip von Berg (1815-1866), che pure fu deputato all’Assemblea Nazionale, non altrettanto si poteva affermare per Johann Karl Bodbertus (1805-1875), anch’egli deputato all’Assemblea Nazionale del 1848, rieletto alla seconda Camera del 1849, dalla quale si era dimesso come protesta contro il Governo prussiano per i suoi sistemi di politica reazionaria; infine, da considerarsi già dal 1860 come il fondatore del socialismo scientifico tedesco. Ved. su di lui l’Allgemeine deutsche Biographie.
  3. Ediz. nazionale, vol. LXX, p. 302.