Pagina:Meditazioni storiche.djvu/110

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» chiusione, io avrò forse occasione di segnalare l’opposi» zione fatta in ogni tempo da alcuni contro ai progressi » della scienza puramente umana; ma mi contenterò qui di » far osservare, che gli epiteti distintivi di questa scienza » dagli studi più sacri sono quelli principalmente i quali t hanno tratto i deboli ingegni a quella determinazione cosi i temeraria. I nomi di scienza secolare, umana e profana i hanno suggerito ed incoraggiato l’avversione sentita ed » espressa da questi contro ad ogni altro studio diverso dalla » teologia.» 1—Ed ora, noi scrittori profani dobbiamo senza dubbio premurosamente accettare una cosi candida e larga confessione di un cosi distinto teologo, e se paresse necessario, protestare con esso, che anche noi, e tanto più noi, usiamo senza niun disprezzo quelle parole di storia profana e storici profani; ma noi dobbiamo a vicenda, e con pari candidezza, confessare poi, che è in molli storici profani un disprezzo, od almeno un non bastante apprezzamento, talor velato in rispetto, degli studi sacri, molto nocivo ad ogni modo ai progressi veri di nostra scienza. Nè riparlo qni dei non credenti alla Bibbia, nè de’ credenti meno a lei che a Zoroastro, Erodoto, il sincello o qualunque altro cumulo o frammento di tradizioni antiche; e nemmeno di quegli interpreti razionalisti, i quali ci paiono i più innaturali fra gli studiosi di storia: noi ci siamo già disgiunti da tutti questi. Ma ora vogliamo disgiugnerci pure da coloro, i quali danno si credenza sincera alla storia sacra, ma, sotto specie di rispetto, una credenza cosi diversa da quella da essi data alla storia profana, che separano poi intieramente le due, ne

■ Wiseman, loc. cit., Discorso XI, tomo 11, pag. 214, trad. fr., Brusselles 1838. Mi duole d’aver dovuto tradurre dallatraduzione francese; ma’ questa sola ho. E gii i leggitori eruditi avranno osservato cbe cito sovente da men buone edizioni, peccato grave per essi, e talora indirettamente da citazioni altrui, peccato anche più grave. Ma quantunque e per gli amici e gli stabilimenti pubblici e per me stesso io possa forse distrarre di tanti libri quanti nessun mio compaesano, molti pure mi mancano; ed ho pensato procacciarmi anzi 1 necessari al testo, che quelli utili alla sola perfezione delle citazioni. E non posso poi se non affrettar co’voti il di cbe questa città nostra, non ultima d’Italia negli studi sodi, abbia in qualunque modo un corredo di libri uguale a quello di altre città eguali sue dentro o fuori della penisola.