Pagina:Meditazioni storiche.djvu/310

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no.1 s’aggiunsero a quegli zelanti, i nemici della religione cristiana, i nemici e gl’indifferenti a tutte; scrittori che cercavano là un esempio di religione naturale e perfetta; scrittori che ne cercavano una valente a lor senno quanto tutte l’altre; scrittori che cercavano esempio di una nazione mancante intieramente di religione. E quindi nacque un caos di spiegazioni diverse. La religione primitiva cinese apparisce teismo puro, men puro, politeismo, feticismo, idolatria vaga, panteismo, ateismo, ogni cosa a vicenda, secondo che tu dài retta a questo o quello scrittore. E siffatte intricate liti non potranno forse esser definite bene e per sempre, se non quando, lasciandole tutte, e risalendo ai fonti, si possano questi intendere bene, e filologicamente quanto alla forza delle parole, che è difficilissimo, e storicamente quanto all’epoca di lor prima compilazione, che non è facile nemmeno. Quindi non entrerò in tali dispnte, e mi contenterò di dir sommariamente ciò che mi par chiaro. 1° Come la nazione, come la civiltà testò detta, cosi serbossi la religione cinese primitiva, più che ninn’altra delle grandi nazionali, simile all’originaria patriarcale; ma non identica, non pura; corruppesi, moltiplicossi anch’essa; men che altrove, ma come altrove. E il moltiplicarsi meno qui dove furono meno genti diverse, è forse nna bella prova della nostra asserzione, che le grandi moltiplicazioni di culti vennero dalle grandi congiunzioni di genti diverse; ma il moltiplicarsi, ad ogni modo, è certamente una prova dell’altra e più importante asserzione, che nemmeno nelle circostanze più favorevoli la religione patriarcale vera non poteva serbarsi in niuna nazione naturalmente, che erano necessarie l’intervenzioni soprannaturali, le rivelazioni. — 2° La moltiplicazione o confusione venne qui come altrove principalmente da’ vari nomi dati alle varie proprietà di Dio, alle varie idee concepitene. Due furono o rimasero principali Thian e shangTi. Il primo volle forse dire l’altissimo, il

< I principi! di queste dispute si possono vedere nella Cina del Darteli, tomo 1, pag. 120,193; li, 531; IV, 164, 607; e il séguito nel Juvencii, Bietoria societalis Jesu, pag. v; e nell’Avrigny, Mémoire pour servir à l’hisloireeccléeiaitique, 16001716, per una parte, e nell’opera del P. F. Navarete domenicano, per la parte opposta.