Pagina:Meditazioni storiche.djvu/502

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tervenzione divina, fu quella rivelataci. E quindi ci rimettemmo ad osservare, condotti da tal luce.

La civiltà, la coltura Romana, che avean superale le al imìi. tre civiltà, non seppero superar sè stesse, non poteron far u’ più, si fermarono da sè come le altre Orientali. E fermatesi, soggiacevano alla condizione universale antica, si corruppero; e corrompendosi, s’apparecchiavano a Cader da sè. Cosi corruppersi e caddero la casa di Cesare, quella de’ Flavii, quella di Traiano, e la quarta ed ultima, grande imperiale degli Antonini. E cosi corruppesi e cadde quel resto od apparenza d’ordini civili stabiliti da Angusto.

Cosi poi la coltura. Al secolo di Cicerone, Virgilio e Livio sttccedè quel di Tacito e di Plinio, poi quel di Frontone; quella succession di secoli aurei, argentei e ferrei, che era naturale, che Ai universale nelle colture antiche, e non è nelle moderne. E intanto sorgeva la società Cristiana con progressione affatto contraria. Nata in verità e virtù, non poteva crescere, non crebbe nè nell’una nè nell’altra; ma deflnille e dilatolie a poco a poco amendue; confermolle co’ miracoli e co’ martirii; e cosi, sommo de’ miracoli, si trovò, contro tutte le probabilità umane, in tre secoli più numerosa forse, più potente certamente, che la società, che la civiltà Romana, prodotto di tutta la civiltà antica. — Allora posesi Madit, in soglio, Teluttante più che aiutante, Costantino; e tennevisi contra alla restaurazione tentala dai filosofi conservatori della coltura, dal senato conservator della civiltà, da Giuliano conservatore dell’imperiò antico. E se altri dicesse che ciò fu un nnlla, e che ciò avrebbe fatto il Cristianesimo quando fosse stato semplice istituzione umana progressiva, e che ciò fan tutte le istituzioni tali; osserverei che fu nuovo, fu sopraumano e soprannaturale, il non corrompersi come tutte le instituzioni nmane arrivate a potenza e felicità; o piuttosto il corrompersi e cadere tutto <A6 che erasi serbato od aggiunto d’umano, ma serbarsi e crescere tutto ciò che era divino e soprannaturslfe nel Cristianesimo. E cosi continuarono a cadere l’imperio, la civiltà, la coltura antica; cosi s’aggiunsero, si moltiplicarono, ma caddero tutte quelle false interpretazioni di dogmi cristiani, le eresie; cosi, all’incon