Pagina:Mela - I tre libri di Pomponio Mela del sito, forma, e misura del mondo. Tradotto per messer Thomaso Porcacchi.djvu/26

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-4 L I B R.O, dilh fimimonti deU’Etlmpia con tanto impeto, che non poj* ^. fono capir dentro alle ripe: ò nero perchè di turno il Sole è più uicino a la terra, di maniera che recingala v fonte; onde nafee il Niilo; ma come egli s’inalza, la fon m te ritorna pienìfima, a più che prima coptofa -fio nero: perchè il uento Etefia, ch’à quel tempo (pira; ò caccia le nuuoìe da Tramontana a Mezogiorno, CT però in ^ quel principio caggiono gran pioggia ò fonando al*. l’incontro del fiume, l’impedifce, che non difeenda io con l’arena, che nel hto s’è bagnata, er ri fretta, gli ferra l’entrata, a perciò diuenta maggiore,ò uero per ° 1 che egli non ifeema mai, ò perchè crefce più del [olito, J ò perchè non mette, quanto ei deus. Ma fece un altro mondo; a-[egli Antipodi ci fono all’incontro da Me* zogiorno; ne ciò troppo s’allontanerà dal nero; che in quelle terre uì fu nato un fiume; ilquale corra per il fuo letto nafeofo fiotto a’ mari; er di nuouo poi fi ucg* J ga sboccare ne’ noflri; er per quefta cagione al Solfi* tio crefca, perchè alhora, doue egli nafie:e, e di uerno. Sono ancora in quefii paefi altre cofe marauigUcfe. In un certo lago è l’ifola C beimi; laquale nuota per l’ac* qua, er fojliene fopradi fe bofehetti, Selutj er un ■ gran tempio d’Apollo: er quiui fempre fi ferma, doue ella è cacciata dal uento, Vi fono le Piramide di pietra di trenta piedi; delle quali la maggiore che fono tre, contiene nella parte più baffi quattro iugeri di terreno. CT altrctanti d’altezza. Euui ancora Meri già piami* ra, sy bora Lago, largo uenti miglia intorno: ere tanto alto, che non fi può con le naui cariche, er gran di