Pagina:Melli - La filosofia di Schopenauer.djvu/34

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il continuo fluire del tempo e la perenne stabilità dello spazio: muta le sue forme e qualità, perdura ed è sempre la stessa come sostanza, non cresce nè diminuisce, non nasce ne può essere distrutta, resiste a tutti i cangiamenti, ed è la condizione e il sostegno di tutti i cangiamenti, e come lo spazio e il tempo è divisibile all’infinito. E come la causalità costituisce tutta l’essenza della materia in quanto realtà della rappresentazione, così la causalità regola pure il succedersi dei cangiamenti della materia nello spazio e nel tempo. Il cangiamento non avviene solamente nel tempo, ma è percepibile in un determinato punto dello spazio; come lo stato che cangia non è solamente nello spazio, ma è percepibile in un determinato istante del tempo; e il cangiamento percepito noi diciamo ch’è l’effetto dello stato o del cangiamento che l’ha preceduto, come questo alla sua volta era l’effetto di uno stato anteriore, sempre in un determinato punto dello spazio e in un dato istante del tempo: il che importa una regola, un nesso necessario, che fissa lì, al suo posto, ogni fenomeno, e tiene legati in un’unità salda tutti i fenomeni del mondo: e il correlato subiettivo di questa unità è l’unità del soggetto conoscente che dice Io, e raccoglie, ordina, unifica mediante le sue funzioni e leggi la molteplice varietà dei fenomeni. Nulla esiste per noi come oggetto che non possa trovare il suo posto in questa trama della nostra esperienza.