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Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/103

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corta sulla ghiaia del giardino, a seconda della direzione del corpo che la proiettava. Era l'ombra di Drollino.

Il giovane palafreniere s'era trovato lì senza sapere come, nè perchè.... Quel fracasso infernale del tinello l'aveva stordito; era uscito per respirare un po' d'aria fresca, e camminava in su e in giù sulla grande spianata. Si fermò un momento dietro alla macchia delle serenelle, guardando come trasognato la doppia scalinata che sale sulla facciata della villa e fa capo alla terrazzina del primo piano. Sapeva esser quello l'appartamento destinato agli sposi.

La brezza notturna si mette improvvisamente in moto. Allora tutto quell'arruffio di piante arrampicanti, avvinghiate alla balaustra, s'agita, freme, i fiori oscillano, rizzano le pendule teste sui rami curvati ad arco. Anche loro vogliono vedere: come lui.... Perchè?... Cosa importa ai fiori delle fatali ore umane? E cosa importa a lui, a quel giovane ineducato, mezzo zingaro,