Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/109

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tenuta facevano passeggiare avanti e indietro a fianco della vittoria.

Egli li esaminava, socchiudendo per vederci meglio, uno dei suoi splendidi occhi azzurri.

Faceva il possibile onde persuadere gli astanti d'essere al fatto di quanto costituisce la difficile arte dell'allevamento equino, ma le sue cognizioni in proposito, limitate al dispendioso sì, ma ristretto dilettantismo dei più dei giovanotti eleganti, non impedivano che ogni tanto gli scappassero detti certi maestosi strafalcioni, che la Duchessa aveva per vangelo, ma che sortivano un ben altro effetto presso gli altri. Qualche sorrisetto spuntava qua e là sui volti abbronzati; mozzi e palafrenieri scambiavano certi sguardi, ch'erano vere salve di canzonatura. Il Duca non se ne accorse, e incoraggiato da un intimo sentimento della propria disinvoltura, volle scendere, per scegliere un cavallo da sella, ch'egli destinerebbe al suo uso particolare.

Ne provò parecchi e dei migliori, ma su tutti