Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/111

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— Mia! — rispose dietro alla vittoria una voce giovane e vibrata.

Il Duca si voltò e vide che chi aveva detto quel nome era uno dei cavallari. Per cui, senza rispondere a colui, si rivolse nuovamente all'agente:

— Che nome ridicolo.... Dev'essere una buona bestia.... Amerei vederla in moto.

D'un salto, e benchè Mia non fosse sellata, Drollino le fu in groppa. Sciolse la cavezza, e si mise in moto. Con due o tre monosillabi fece prendere successivamente alla cavalla il trotto, il galoppo, saltar una barriera, fermarsi repentina, poi tornare scambiettando al sito donde avea prese le mosse. E tutto questo fu compiuto in un momento, con una maestria, una sveltezza, una bravura ammirabili.

— Bravo, Drollino! — sclamò la Duchessa con entusiasmo e guardando suo marito per vedere l'effetto che sortiva in lui lo spettacolo della valentìa di Drollino.