Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/114

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di stare in sella! com'era sgarbato a cavallo! che personale tozzo, che corporatura floscia, molle! A loro non pareva neppur bello di viso con quella faccia bianca e grassa, quegli occhi di vetro celeste, e quel barbone biondo! La Duchessa, quella sì...; a lei, ch'era una donna, stava bene il visino bianco. E com'era contenta, come sorrideva, come conosceva tutti! S'era ricordata persino d'un vecchio mozzo che una volta, quand'essa era piccina, le aveva fatto fare il giro del giardino sulla carretta del fieno! Ah! che povera idea aveva avuta la signorina d'innamorarsi di quel biondone spiantato che non sapeva far altro che criticare a diritto e a rovescio.

— Eppure — concluse un Pedrolo osservatore — si capisce ch'essa gli è morta addietro!

Morta addietro? Sì certamente; quel Pedrolo non andava errato. Milla s'era completamente smarrita nella repentina rivelazione d'un amore ch'essa non aveva avuto il tempo di prevenire, studiandolo o immaginandolo.