Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/115

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Il cuore della bambina s'era improvvisato cuor di donna, e la scossa subitanea di quella trasformazione era stata più forte di lei. La prima goccia della tazza era bastata per inebbriare Milla; essa era ebbra d'amore, pazza d'amore. E su di lei era piombata quella strana, malaugurata specie di passione che invade facilmente le anime pure e ignoranti, la passione più innocente e più pericolosa, più sublime e più sciocca fra tutte, quella che non calcola, che spende, spande, sperpera scioccamente tesori di tenerezza senza mai fermarsi a noverare quanto ha dato, o a chiedere quanto ha ricevuto. Passione sitibonda di schiavitù, che nell'oggetto del suo culto crea infallibilmente il tiranno dell'oggi e forse l'annoiato del domani.

Alla sera di quel giorno memorabile, il signor Damelli, terribilmente imbrogliato e coll'aria d'un cane che ha lasciata scappar la lepre, si presentò al cospetto del signor Duca.

— Ebbene? — gli chiese questo imperiosamente.