Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/122

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lo tormentava! Come aveva fatto quel biondo antipatico a farsi voler bene.... così?

Ecco, quando la Duchessa era sola e passava lì accanto, la cosa mutava affatto. Non gli rincresceva allora di procedere franco, di farle un saluto profondo...; non era forse lei la sua vera padrona, la signora d'Astianello? La cosa era assolutamente diversa.

Milla, quando vedeva Drollino, rispondeva cortesemente al suo saluto, ma non gli parlava. Gli serbava un po' di rancore, per essere stato così ostinato e per non aver voluto ceder Mia al suo Giuliano.

Un giorno, però, s'incontrarono nel viale. La Duchessa rispose con un sorriso al saluto di Drollino. Poi si fermò, e gli chiese se stesse sempre nella casetta della scuderia.

Drollino rispose di no. Dopo la morte di suo padre, era tornato laggiù.... nei pascoli. Ora stava in una cascina.... Sa bene.... la Favorita.

— Mi ricordo — disse Milla. — Ci sta la