Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/140

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Giuliano alzò le spalle. Ma non insistette; e Milla gli fu indicibilmente grata di quel sacrifizio.

Il suo amore, sempre più cieco, sempre più assoluto, diventava idolatria. In esso smarriva ogni equo giudizio delle rispettive loro posizioni, ogni idea dei suoi diritti; non afferrava neppur per ombra, col pensiero, l'assieme reale delle proprie circostanze. Adorava suo marito, aveva riunite, per versarle su di lui, tutte le tenerezze ond'era capace l'assurda potenza dal suo cuore; l'amava come e quanto avrebbe amato suo padre, sua madre, i fratelli, le sorelle, con tutta la somma degli affetti che il passato non aveva mai esatti dal suo cuore, e che vi si eran sempre celati inoperosi. Essenzialmente donna, nel sano rigoglio della sua imperiosa gioventù, ella subiva il fascino di quell'uomo bellissimo, che all'ignoranza sacra della sua profonda verginità morale aveva rivelato il Dio ignoto, quel Dio che alle anime veramente pure si rivela anche con un mistico e singolare corteo di purezze indicibili,