Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/174

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circostante, circuendo gli orizzonti in una sfumatura umida e greve. Giunsero finalmente, e la carrozza si fermò sul piazzale del Santuario. La Duchessa scese, e la sua delicata personcina scomparve dietro il portone, ingolfandosi nell'ombra mite e tiepida della chiesa. Drollino, facendo muovere lentamente i cavalli, aspettò un'ora all'incirca sul piazzale deserto, ornato da due filari di tisiche acacie, sulle quali il cadere continuo e minuto della pioggia produceva un lieve strepito cadenzato e susurrante. Finalmente Milla riapparve. Si fermò un istante sulla soglia, guardando il tempo.

Si vedeva che aveva pianto molto, e con quell'effusione ardente che, nei dolori delle anime giovani, diventa bene spesso un trasporto delirante. E doveva aver pregato con una fede intensa, piena di passione e d'angoscia. Il visino aveva pallidissimo, gli occhi gonfi e sbattuti, con un gran cerchio livido. Il labbro serbava ancora un po' di tremito, la mano stringeva sul petto il