Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/231

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arrampicanti. Vide il giardino ridente e il piano maestoso e i colli vicini, e tutto ciò le parve bellissimo. Allora pensò che Giuliano, il suo fedele Giuliano, era pure molto bello. E la vita dunque non era forse bellissima anch'essa?... Chiuse gli occhi, e, paga, col cuore riboccante di gratitudine e di dolcezza gioconda, mormorò sommessamente:

— Oh Giuliano! come sono felice!

Rimase per un istante come raccolta nel pensiero della sua felicità, mentre Giuliano, pallido, tormentava fra le dita paffute, i ciondoli del suo orologio.

Milla schiuse gli occhi e diede un sospiro.

— Che peccato che tu debba sempre andar laggiù, a Genova a conferire con quell'avvocato! Non potrebbe venir qui lui ogni tanto?...

— Impossibile! — rispose recisamente Giuliano, mordendosi le labbra. — Ma sarò assente per pochi giorni, te lo prometto.

— E penserai a me? — chiese timidamente