Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/277

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— Mio caro — continuò Drollino — sta tranquillo. Hai detto un monte di bestialità. Per fortuna che c'ero soltanto io a udirti, e ciò che tu dicevi lo sapevo da un pezzo.

— Tu...! — sclamò Battista con vivo malcontento. — Sapevi già.... cosa?

— Ma certo! — continuò freddamente Drollino. — Credevi d'esser tu solo a possedere il segreto del signor Duca?

— Ma come diavolo hai fatto a sapere?

— Ch'egli si reca là a Genova.... — ed esitò ammiccando.

— Sì, per trovarsi con lei! — finì brutalmente Battista — con la Russa. Capirai, tutte questo reticenze, che sugo hanno adesso? Il diavolo ci porti.

— Questo — rispose pacatamente Drollino — è affar mio e non ti riguarda.

— Ma, allora, perchè non me ne hai mai parlato?

— Perchè? Perchè non m'accomodava. Cosa