Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/287

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gli avesse morso il tallone.... Poi chiese impetuosamente:

— Cosa?...

— Oh bella!... che ve l'abbiano portata via. È una cosa curiosa, sapete, che ve ne siate stancato così, mentre, non c'è che dire, è ancora un fior di cavalla! E l'avete proprio voluta cedere al Duca!... Chissà, eh.... che buon affare?...

Uno spasimo passò sulla faccia di Drollino, ma egli rimase muto.

— Eh! si capisce. Se vi è venuto questo capriccio di girar il mondo, vi gioveranno più i denari che la cavalla. E a dirla schietta — continuò il mozzo, che s'era proprio messo in mente di voler consolar Drollino ad ogni costo — la Mia era ormai un po' sul tempo anche lei, come me! E poi il suo piccolo difetto ce l'aveva pure.... quello di non voler sentire gli spari.... E non s'è mai voluta correggere.... eh?...

— No — stridette Drollino — no!