Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/295

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comune, due farfalle, d'un bel giallo chiaro, si inseguivano amorosamente.

Drollino non guardava attorno a sè. Teneva fisso al suolo quel terribile sguardo interno, che l'occhio trova soltanto nei momenti supremi della vita. Ogni tanto, quando sulla strada sottostante udiva avvicinarsi il rumore d'una carrozza, Drollino illividiva, s'alzava, stava in ascolto un momento, poi guardava in giù.

— Non è lui — diceva ogni volta, quasi ad alta voce.

E con una terribile pazienza, tornava a sedere, celato dal muricciuolo.

S'era alzato un po' di vento; l'erbe grasse, ben nutrite del cimitero, ebbero un moto, quasi un fremito di conscio ribrezzo.

* * * * *

Il treno era giunto, in ritardo però di quasi un quarto d'ora, e il Duca Giuliano usciva frettolosamente dalla stazione, cercando qua e là collo sguardo il legno che doveva trovarsi ad