Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/322

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con un sobbalzo, e continuò: in hac.... lacrimarum valle....

Di repente sul volto di Drollino si operò un mutamento. I tratti s'affilarono, informandosi sulle ossa, che parvero avanzarsi sotto la pelle e sporgersi con un più marcato rilievo. Il volto assunse una tinta grigiastra, d'una trasparenza perlacea, e sotto alla quale s'accusava, sotto un lividore quasi violaceo, il colore di un frutto troppo maturo che, toccato, si ammacca.

La vecchia s'era addormentata. Russava ora ella stessa, colla corona abbandonata sulle scarne nocche delle dita. La lucernetta, in cui l'olio veniva meno, mandava una luce vacillante, che si esauriva lottando ad un tempo contro l'ombra della stanza e il chiarore incerto del lume di luna.

Allora, nell'agonia solitaria di Drollino, cominciò la splendida gloria d'un sogno. L'ordine della sua esistenza si capovolse negli ultimi sforzi della memoria: presso alla fine, egli rivisse,