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Camera dei Deputati — 604 — Senato della Repubblica



ix legislatura — disegni di legge e relazioni — documenti

eseguite dagli agenti dello Stato con spirito di purezza rotariana nella consapevolezza di un servizio reso alla comunità nazionale.



4) I rimedi, che si profilano talvolta col titolo di operazioni di "ingegneria costituzionale", rischiano in tale quadro di deteriorarsi al livello di meri palliativi.

Un sistema politico si regge infatti prima che sugli strumenti, sulle finalità che si pone, che riesce a trasmettere per impulsi al corpo sociale che vi acconsente, e che è capace di attuare in ragione della sua adesione ai valori morali di cui la collettività è permeata e, quindi, portatrice.



5) In altri Paesi - ed in tutte le epoche (Italia 1922 - Russia 1917 - Germania 1933 - Spagna 1935) - la concomitanza delle crisi morale, politica ed economica ha condotto all’instaurazione di regimi di ferro che in nome di questa o quella ideologia (ivi comprese le militaricrazie di cui sono costellate le carte geopolitiche) hanno imposto l’osservanza di valori morali vecchi o nuovi ed il riequilibrio delle economie nazionali al non lieve prezzo della libertà di scelta, in generale, dei cittadini. Fa eccezione la crisi francese del 1958 - pur così simile alla nostra attuale - ove la figura di De Gaulle e la presenza di una dirigenza amministrativa, politica, economica e militare di altissima qualificazione hanno potuto salvaguardare libertà e democrazia in un ordinamento che peraltro consente all’esecutivo di governare il Paese in chiave moderna. E se ne vedono gli effetti.



6)

Non si vede come l’Italia possa sottrarsi a tale ineluttabile destino soprattutto quando si è in presenza di un PCI capace, meglio delle altre formazioni politiche, di rendersi interprete e protagonista dei cambiamenti verificatisi nella società civile (più per difetto di presenza degli altri partiti che per virtù proprie, salvo quella indiscutibile di sapere ben gestire pubbliche relazioni e pubblicità per cui il PCI riesce a contrabbandare per oculata amministrazione quel che è soltanto maggiore capacità di fare contrarre debiti agli enti locali che controlla). Un PCI, sia chiaro, che nasconde il suo vero volto ungherese e cecoslovacco con una maschera di perbenismo e di neoilluminismo liberale molto simile alla NEP di leniniana memoria, ma del quale è ormai evidente il gioco delle parti nella manovra dei cosiddetti gruppuscoli. L’attuale