Pagina:Memorie dei Conti di Thunn 1839.djvu/45

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bile a nessuno, e n’ebbono anzi danno e vergogna.

Nel 1190 i di Tono erano designati in separato drappello a scortare fin a Roma Arrigo IV re dei Romani; onore che loro toccò insieme ad altri nobili, formanti altrettanti drappelli, ai signori di Lagare, di Pradalia, di Castellaro, di Caldonazzo, di Pergine, di Trilaco, di Toblino, di Sporo, di Enno, di Flavono, di Runo, ec. (Bon. e carta presso di me.)

Vedemmo in altro luogo che Olderico ed Enrico Tono di Visione prestarono, nel 1261, al fuggiasco e perseguitato vescovo Egnone considerabili somme di danaro. Ciò mostra ch’essi erano fedeli al loro principe, e che non temevano punto, com’è costume de’ vili che diconsi prudenti, il risentimento de’ nemici di lui, molti e potenti,·e da temersi assai, chè un Ezzelino da castel Romano, e un Mainardo conte di Tirolo erano, co’ loro addetti, uomini da mettere paura anche ai più coraggiosi.

A me sembra che meriti molta lode anche il coraggio mostrato dai di Tono nel darsi a fabbricare il sontuoso Belvesino. Spendere grandi somme in feste e pompe sarà, se così vuolsi, grandezza; ma edificare castelli o palazzi è premiare e incoraggire i valenti artisti, conservare il capitale, goderne con piacere finchè si