Pagina:Memorie della Accademia delle Scienze di Torino, Tomo XXIX.djvu/517

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di costanzo gazzera 101

dicono: ( Signore per Fre e per Sate) (Amenof presidente delta region si/periore).

Sii due scarabei del Museo ho potuto scoprire il nome di Ameiioll: il primo in pietra, ed i due cartelli non danno luogo ad alcuna osservazionc, se non fosse die al dissopra di quello che ne serra il nome, avvi uu nuovo titolo, che si legge Sigiiore delta Panegiria; Taltro di lerra coUa a smalto porta unito al cartello prcnome del re Amenofi, quello pure del nome di sua moglie, e si Icggono (lav. 3. fig. 4-) it Dio benefico (Signore per Fre e per Sate) la regiiia sposa (Taia). Ai tempi dello stesso re Meninone appartiene, senza alcun dubbio la statua in piedi,, facilmente riconoscibile per qiiclla del Die Fta, lavorata in granito nero, e colossale, di oltre due metri di grandezza. E dessa, a chi ben la consideri, im’altra indubilata prova dcUa somma abilita e bravura de’ scultori Egizi di quell’ epoca fortunata. II capo di questo colosso e condotlo con tal garbo, e diligente accuratezza, e l’ artefice pote imprimere tanla espressione, e cotal bellezza su quel volto, che maggiore, cred’io, non r avrcbbe potuto il più esercitato scarpello de’ giorni nostri. La piccola leggenda posla suUa base delta statua, ci inslruiscc ch’ essa venne dedicala dal re Amenofi Memnone, il cui cartello prcnome, (tav. 4- fig- 6.) unitamente ai titoli di amafo di Fta, presidente delta panigeria ec., si scorge ivi distintamente. Una tale Statua, quando venghi accuratamcnte risarcita, sari di certo uno de’migUori e più rari pezzi del Regio Museo Egizio, non tanlo per la bellezza nell’ esecuzione, che per la forma sua quasi colossale.

Benche siasi messo fuor di dubbio dal sig. ChampoUion, die il nome Amenof non sia ch’una abbreviazione ^\ Amennflep, come per gli esempi addotti e manifesto, tuttavia non ci dobbiamo indurre a pensare che promiscuamente venissero adoperati nelle iscrizioni monumentali, e ne’ cartelli reali, in mira d’ Indicare lo slcsso personaggio: poiclie, sebbcne massima fosse la liberta agli Egizi lasciata dalla natura stessa dell’ alfabelto geroglifico fonetico, tiello scambiure fra loro i segni omofoni, anche nello stesso