Pagina:Memorie della Accademia delle Scienze di Torino, Tomo XXIX.djvu/590

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150 osservazioni

lodevolissimo che i Sauli, gli Spinola, i Cambiasi, gl’Imperiali, e tanti altri moderni Genovesi hanno imitato con magnificenza degna d’ammirazione, e d’eterno encomio.

Finalmente nella medesima iscrizione si fa menzione del Foro, il quale dovea essere molto ornato e pulito, poichè Bradua l’avea fatto lastricare con pietre squadrate. Il Foro era il punto centrale d’ogni città, dove, come nelle attigue basiliche, concorrevano in folla i cittadini pei loro traffici, e per le publiche deliberazioni; quivi stavano in esempio le statue degli uomini illustri, e su bianca pietra erano segnati i fasti della patria, e le azioni magnanime degli Ottimi. Chi procurava adunque al Foro o pulitezza, o decoro, costui era sommamente benemerito degli uomini di que’ tempi, cui, per la soverchia angustia, e parsimonia delle private abitazioni d’allora, era mestieri starsene fra il giorno tumultuando per le vie, e ne’ publici ridotti.

Io non saprei dire chi sia stato, od in qual tempo abbia vissuto il benemerito Libarnese C. Bradua; so bene però, che il ramo della famiglia Atilia, al quale egli apparteneva, distinto dagli altri pel cognome Bradua, era salito in Roma a molta riputazione ne’ migliori tempi dell’Impero. Si trova in fatti che un Marco Atilio Bradua era Console nell’anno 185. dell’era volgare; ed un altro M. Atilio Bradua, se pure non e lo stesso, fu Proconsole nell’Asia, come si ricava da un’iscrizione greca, la cui traduzione e così riferita dal Muratori.1

NEOCORORVM • SMYRNAEORVM

POPVLVS • HONORAVIT

MARCVM • ATILIVM • BRADVA

PROCONSVLEM

CVRANTE • M • AVREMO PERPERO

ARMORVM • DVCE


  1. Thesaur. Vet. Inscrip. cccxliii. 2.