Pagina:Memorie della Accademia delle Scienze di Torino, Tomo XXIX.djvu/715

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del cav. di s. quintino 265

del quale gli Egiziani fecero uso grandissimo nella preparazione delle mummie, ed in ogni altra loro domestica masserizia.1

Ma sarebbe meraviglia se in questo nostro sarcofago, benchè privo affatto d’ornamenti esteriori, mancasse pure l’effigie del defunto, che suol trovarsi o dipinta od in rilievo in tutte le mummie egiziane. Essa vi è di fatto, ma è nascosta nell’interno della cassa, dove l’intiera figura del bambino si vede ritratta a colori sul fondo medesimo su cui egli si giace. La pittura è conservata perfettamente, tranne quel tanto che è rimasto coperto dal bitume sopraddetto. Il colore delle carni è bronzino; il disegno di tutta la persona, ma principalmente della testa, è barbaro; nè saprei meglio paragonarlo che a quelle figure di maniera greca che si facevano in Italia nel duodecimo e decimoterzo secolo, con lunghe proporzioni, membra rigide e secche, ed occhi da spiritato. Sopra tutto vogliono essere osservate le orecchie, le quali, non solamente sono situate più in alto di quel che dovrebbero essere, ciò che è comune a quasi tutte le figure egiziane, ma sono inoltre appuntate superiormente quali sarebbero quelle d’un gatto, ovvero d’un satiro, o d’un fauno2. Il fanciullo ha indosso una tunica di color rosso tendente al paonazzo chiaro, con maniche corte assai; gli pende dalla cintura un grembiale a righe perpendicolari di diversi colori, il quale è assicurato alle spalle con due straccali. Sulla riga di mezzo evvi una legenda in geroglifici, la quale è però sì mal tratteggiata, e così imbrattata da quel bitume, che poco ormai se ne potrà ricavare. Sul capo ha una parrucca nera coronata di rosso; le sue orecchie sono ornate con due grandi pendenti che hanno forma di aspidi; e di questa forma sono pure gli smanigli che gli stringono i polsi. Gli scende dal collo sul petto un vezzo che ha l’apparenza di essere fatto di smalti gialli, verdi, rossi ec., al quale sta attaccato in fondo un piccolo ornamento del color dell’oro. Noi abbiamo in questa collezione uno di que’ vezzi composto realmente di palline di smalto verde benissimo lavorate, dal quale pende in simil guisa un piccolo

  1. (h)
  2. (i)