Pagina:Memorie della Accademia delle Scienze di Torino, Tomo XXIX.djvu/744

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it).^ MUMMIA ECIZIANA

ne’ ^naggi e ne’ lazzerelli, sarobbe tullora in iino stato tli perfelta conservazione.

E parimeutc in questo museo una stalua non graiulc dl logno, clic porta scrilto suUa base il nonit; clella Regiiia Nanc-Atari, moglie del Re Amcnofis I, capo della mentovata dlnaslia. Qiiesta statua saia duiiquc più autica della mummia anzidctta; lo sara parimentc un’ alli’a statua scolpUa in una pictra, o tufo calcarco fragiiissimo, rapprcsentaiile il siukletlo Re, come ne fa prova il siio nome piu voile su di essa replicato. La stessa cosa si dee dire di un gruppo di due figure sedenti, fatto di semplice arenite, che porta la stessa data; senza parlare di moltissimi altri monumenti meno fragili appartenenti alla medesima epoca, od a tempi anche più rimoti. Perciò Platone, compreso, come noi, d’ammirazione nel considerare la conservazione delle antichità egiziane, e la loro invariabile uniformità, ch'egli avea potuto esaminare sul luogo da per se stesso, un secolo prima cbe l’ Egitto fosse manomesso dai Persiaui, scriveva, uniformandosi allc popolari tradizioni ^ ed esagej’ando per la meraviglia: Se tu dunque ci vorrai por mente ’vedi-ai che in Egitto quelle cose die sono state scolpite o dipinte ben died mila anni addietro ( ri nup’.Trov sVij yiypacij.ixivc(. -am rzzursay.vj<x ), quasi, per dir cost, non J’ossero di tanta antichitci j sono nd piu lie mono pregevoli, di quelle die si dipingono ora: ma sono faite col medesimo artifizio. (Plat. op. omnia. De legibus ii. edit. Bipont. vol. Tin. pag. 65.) Dissi esagerando perche non e da credei-si che quel sommo ingegno, ancke aon conoscendo i sacri libri di Mose, polesse prestar fede alle fole dei sacerdoti egiziani sulla pretesa ultissima antichita di loro nazione.

Ed aUrove lo stesso Platone, parlando de’corpi imbalsamati, soggiuRge: i corpi disseccati ed imbalsamati secondo Vino degli Egizi si conservano quasi nella loro integritct per un tempo incredibile. (Plat. De Anima. Edit. Lngd i5G8. pag. 34 r)

C. face. 360. Le foglie tli cui $ono composte Ic suddetle ghlrlaude