Pagina:Memorie per servire alla vita di Dante Alighieri.djvu/31

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ciati, e banditi dalla patria1. Ciò seguì la prima volta nel 1248. quando Federigo II. dopo essere stato quattro anni prima nel Concilio di Lione da Innocenzio IV scomunicato, e deposto dall’Impero, si pose a perseguitare i «Fedeli di S. Chiesa in tutte le città ove hebbe podere»2 per lo che i Guelfi di Firenze doverono abbandonare per la prima volta la patria nella notte di S. Maria Candelaja ai 2. di febbrajo, e per la seconda nel 1260. a motivo della famosa sconfitta data, come diremo anche più sotto, da Senesi a’ Fiorentini a Montaperti su l’Arbia3. E qui si può avvertire che la famiglia Elisei di cui abbiamo ragionato, fu del partito Ghibellino;4 la qualcosa per altro niente prova contro l’opinione

    di Toscana pag. 27. dice, che tanto quei del Bello, che gli Alighieri progenitori di Dante uscirono dallo stipite degli Elisei; ma io non ne ho le prove da creder ciò, e ben conosco la difficoltà di assegnare a molte famiglie l’origine loro senza interesse di prevenzione.

  1. Lo dice chiaramente il Poeta per bocca di Farinata degli Uberti nel canto X. dell’Inferno verso 46. e seg.

    .   .   .   .   .   .   .   fieramente furo avversi
         (cioè gli antenati tuoi, o Dante)
         A me, e a’ miei primi, e a mia parte,
         Sì che per duo fiate gli dispersi.

    Farinata fu uno de’ principali capi del partito Ghibellino in Firenze. Nella seguente terzina finge poi Dante d’avergli risposto:

         S’ei fur cacciati, e’ tornar d’ogni parte,
         Risposi lui, l’una, e l’altra fiata.

  2. Giovanni Villani lib. VI delle sue croniche cap. 34. ediz. di Firenze presso i Giunti 1559. in 4.° Dispiacendo a questo Imperatore che in Firenze con troppa baldanza si manifestassero i Guelfi suoi nemici, col mezzo delle sue forze condotte dal suo figliuolo bastardo Federico d’Antiochia gli discacciò, e vi lasciò al governo lo stesso Federigo. Sopra di ciò può consultarsi oltre molti storici il celebre Pietro delle Vigne nelle sue lettere stampate in Basilea nel 1740. lib. II. cap. XL. e lib. III. cap. IX. giacchè le cose che accaddero in questi tempi sono troppo funeste, e non meritano che da noi, dopo tanti, sieno troppo a lungo ricordate.
  3. Ved. fra gli altri il medesimo Villani loc cit. cap. 8. Ma di ciò diremo nel §. V. qualche cosa.
  4. Il citato Villani nomina ove sopra cap. 34 i Lisei fra i