Pagina:Memorie per servire alla vita di Dante Alighieri.djvu/81

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niun sentore si ha del modo con cui si disse sopra, seguendo il Boccaccio, che egli di lei si era innamorato. Ma la verita è, che Dante ancor fanciullo nella Primavera dell’anno 1274. fu preso dalla bellezza, e dalle gentili maniere di Beatrice, che era figliuola di Folco Portinari1 cittadino molto ricco, e virtuoso della nostra Città2 e di donna Cilia de Gherardo de Caponsacchi sua moglie3. La vicinanza delle due famiglie Allighieri, e Portinari potè far nascere, o alimentò certamente fra questi teneri fanciulli l’innocente loro inclinazione. Questa passione fu quella senza fallo, che risvegliò in Dante il genio per la poesia4, e dopo avere da se appresa «l’arte di dire parole per rima»5, si cimentò a comporre il suo primo sonetto per raccontare una visione amorosa6. Non è mio impegno il trattener troppo il mio

  1. Dante nella Vita nuova parlando della morte del padre della sua Beatrice.
  2. È noto che Folco di Ricovero Portinari nel 1285. in circa fondò lo spedale di Santa Maria Nuova. Ved. il padre Richa nelle Notizie istoriche delle Chiese Fiorentine tom. VIII. pag. 176. e seg. e si sa ancora che egli morì nel 1289. ai 31. di dicembre, come costa dalla sua iscrizione sepolcrale. Di ciò fa motto il medesimo Dante nella Vita nuova.
  3. Come apparisce dal suo testamento pubblicato dal Padre Richa a pag. 231.
  4. Nella sua Commedia Cant. XXIV. del Purgatorio vers. 58. e seg. dice che l’aver esso portata la poesia ad un più alto grado di quello, a cui erano arrivati i poeti vissuti avanti di lui, era dipenduto da questo, cioè che eglino non avevano seguito, come lui, lo stile, ed il concetto che detta amore. Adunque a questo credeva di esser debitore di quel tanto, che fatto aveva per migliorare la volgar poesia.
  5. Dante Vita Nuova. Da ciò apparisce, come di sopra dicevasi, che da niuno imparò l’arte di poetare. Tutti i grandi uomini per lo più non hanno avuto alcun maestro in quella facoltà, nella quale si sono resi più celebri.
  6. Questo Sonetto è il primo della Vita nuova, ed incomincia

              «A ciascun’alma presa, e gentil core ec.

    Al medesimo fu risposto da molti, e principalmente da Guido Cavalcanti, come in altro luogo si dirà.