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Pagina:Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino.djvu/457

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356 MEM. STOR. CIV. ED ECCL.

preso tal nome, ed origne da un rivolo d’acqua, che nasce sotto la Terra di Mortorio, e correndo per un vallon, tratto tratto accrescendosi passa per il Territorio di Monte longo, e poi per quello di Loritello, appresso per li confini di S. Martino,, nel qual luogo si stende molto, e così pure va per li confini della Chiesa di S. Antonio a Reale, casca nel Feudo di Ramitello del Venerabile Monistero di S. Maria di Tremiti dell’Ordine de’ Canonici Regolari Lateranensi, e finalmente fattosi Fiume, che si appella Saccione, s’immerge nel Mare Adriatico, come più diffusamente in questo lib.4. cap.13. ove si parla della Terra di Montelongo, propriamente della Chiesa distrutta di S. Maria a Saccione.

§. Unico

Della situazione di Cliternia, città marittima degli antichi Frentani, e sua distruzione

1.A Sufficienza vedessimo nel lib.1. cap.4. ritrovarsi situata questa Città marittima degli Antichi Frentani tra il Fortore, e il Biferno, contro la pretensione di coloro, i quali vogliono fusse stata posta ne’ Marsi, e che ella fusse la stessa, quale al presente tiene il nome di Celano, come nella Regia Marsicana di Monsignor Pietro Antonio Corsignani, Vescovo di Venosa, al presente Vescovo di Sulmona, e Valle, per altro Prelato di gran merito, e nostro amico lib.3. cap.1. Ora come in proprio luogo si stima parlarsi della sua particolare situazione, come pure della tua distruzione. Quanto alla sua particolare situazione, certa cosa è, che veniva posta passato il fiume detto il Saccione, come si osserva nella Carta Topografica di questa Diocesi; imperciocchè ivi si osservano stupendi monumenti di antichità, come si è detto nel cit. cap.4. del lib.1.

2. Rispetto al tempo della sua distruzione, prima d’innoltrare il proprio sentimento intorno a ciò, sembra cosa non inutile far menzione di una certa leggenda, che si suppone estratta dalle Cronache antiche della Città d’Isernia porta nel Sannio, che da noi nella maniera, che si è ritrovata nell’Archivio de’ PP. Minori Conventuali di S. Francesco di Larino, si è trascritta negli Atti dell’ottava Visita fatta nell’anno 1734. tom.2. pag.315. terg. e segg. quantunque la stimiamo apocrifa in gran parte, e stesa verso il fine del Secolo passato, o principio di questo, come apertamente si vede, facendosi in essa menzione della Chiesa della Madonna Grande fabbricata nel Territorio di Campomarino nel luogo chiamato Colloredo, o Caroleto da circa ottanta anni, e non più, come si è detto nel precedente cap.4. in parlarsi di detta Terra; e qualunque ella sia non manca però farci strada al nostro intento.

3. Si dice nella leggenda preaccennata, per quanto può conferire al Soggetto, di cui si tratta, che nell’anno 360. di nostra Redenzione, e a tempo di Arcadio, e Onorio figliuoli di Teodosio Imperadore, si ritrovava nella Provincia de’ Frentani questa Città di Cliternia, e che alla medesima fussero soggetti altri luoghi, appellati il Reale, Civita Arpalice, Corito, Colle Cervino, Mon-