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Pagina:Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino.djvu/515

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414 MEM. STOR. CIV. ED ECCL.

dal Fortore, o sia dal Frontone, un miglio; imperciocchè, come si è detto, non uno, ma circa tre miglia è lontano dal fiume preaccennato. La Dogana per il passaggio degl’animali, ora sta postaa in Foggia, dove si paga il Dazio, assistendovi un Ministro Togato col suo Tribunale, in qualità di Presidente, con un Uditore, e due Credenzieri, presidendo a’ negozj, che riguardano gl’erbaggi per uso delle pecore, che recano un gran peculio al Patrimonio Reale.

8. Tiene questa Terra ampiissimi, e fertilissimi Territorj d’ogni sorta di vettovaglie, e vini, e gl’abitatori ne fanno industria, e frutti, e fichi si vedono in abbondanza durevoli, e permanenti su le piante fin’al mese d’Aprile, e la mattina del Giovedì Santo del 1727. che correva il primo anno del nostro Vescovado in questa Diocesi, ce ne fu trasmessa una gran copia, e se si usasse maggior diligenza, potrebbero porsi in paragone con quei della Città della Cava, la quale fa pompa di fichi freschi in detti tempi.

9. Questa Terra è tutta murata colle sue porte, e vi si mira anche una Torre antica di guardia, composta di quattro angoli retti, e altrettanti acuti, con maravigliosa architettura, e si stima avanzo delle famose rocche de’ Frentani, come dice il lodato Autore Francescano, o deve dirsi opera di quei di Teano di Puglia, come vuole il Pacichelli nel Regno di Napoli in prospettiva, dalla quale Città già distrutta la nostra Terra non e molto distante, e questo anche è fama degl’abitatori, e de’ vicini; e noi parimente siamo di un tale sentimento, e su di ciò conveniamo col Pacichelli.

10. Le fabbriche de’ particolari sono più ben fatte, e comode dell’altre, e il Palazzo Baronale è di molta distinzione, formato a modo di Castello con ponte levatoio, rinovate notabilmente dalle ruine del tremuoto, dal quale la medesima fu scossa, coma pure quasi tutto il Regno, e la maggior parte della Puglia, S. Severo, Civitate, Lesina, Torre maggiore, Procina, S. Paolo, e altre li 30. Luglio giorno di Venerdì nell’anno 1627. come riferisce Mario Vipera nella Cronologia de’ Vescovi, e Arcivescovi di Benevento, nella Vita di Alessandro di Sangro, Arcivescovo di Benevento pag.184. così anche presso il Sarnelli in altra Cronologia de’ medesimi Vescovi, e Arcivescovi di Benevento sotto la stessa Vita del detto Alessandro di Sangro pag. 150.

11. Per quel, che di sopra si è accennato, questa Terra nell’anno 1127. si possedeva da Roberto Conte di Molise, e dal medesimo ne fu donata la metà al Monistero di Monte Casino, ma non sappiamo, se questo Monistero ne fusse mai in possesso, nè come poi passò con Chieuti colla Terra di S. Paolo non lontana dalla nostra Diocesi Larinese, nella Famiglia Gonzaga, che oggi si rappresenta da’ Serenissìmi Duchi di Guastalla: è certo, che da questa Famiglia del ramo, che risedeva in detta Terra di S. Paolo, fu posseduta per molto tempo. Poi passò ne1 Marchesi del Vasto d’Avalos d’Aragona, e nella situazione del Regno del 1669. tra Duchi, e Feudatarj di Capitanata si legge: Illustr. D. Ferdinando Francesco d’Avalos per la Terra di Serracapriola: per morte di D. Cesare d’Avalos senza figli, fu nostro amico, nell’anno 1729. succedè il Sig. D.Gio: Battista d’Avalos, Principe di Troja, e dedotta dopo la sua morte l’insigne ere-