Vai al contenuto

Pagina:Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino.djvu/520

Da Wikisource.

LIB IV. CAP. V. 419

di S. Tommaso Apostolo. In un Reliquiario poi di Cristallo, formato a modo di piramide coll’autentica, vi sono le Reliquie Di S. Alessandro M., Di S. Giulio M., di S. Colomba M., Di S. Faustino M., Di S. Mariano M., Di S. Placida M., della Tonaca di S. Norberto Confes., Degl’Ossi di S. Crescenzio M., Di S.Claro M., Di S.GregorioVII. Papa, e Conf., di S. Fortunato M., di S. Desiderio M., Di S. Placido M., Di S. Aurelia M., Di S. Maurizia M. In otto saccliettini di tela di feta color d’oro ben tenuti, separatamente vi sono delle ceneri di S. Primiano, e Firmiano MM. Delle Ceneri di S. Pascasio Confess., Di S. Eunomio Vesc., Di S. Orsola V. e M., Di S. Alessandro M., Delle Ceneri di S. Savino Vesc. di Lesina. Delle Ceneri di S.Tellurio. Degl’Ossi di uno de’ quattro Coronati, e in uno di essi otto sacchetti vi sono molte Sagre Reliquie, i nomi delle quali sono ignoti; e di questi sacchettini colle loro Sagre Reliquie si parla nell’Appendice al cap.1. di queste Memorie, ove si trascrive.un attestato di Cesare di Stasio, quale bisogna leggere, per notizia di questi sacchettini di SS. Reliquie.

28. Notandosi da noi S. Savino Vescovo di Lesina, e cosi leggendosi nell’attestato di Cesare di Stasio di sopra riferito si stima avvertir, come furono tre Santi Vescovi di questo nome Savino, uno di Canosa, l’altro d’Avellino, e ’l terzo di Lesina, e solo quello di Avellino fu Vescovo, e Martire; e quando sia vera una tale distinzione, sembra terminata la grave controversia tra Canosa, e Bari con Lesina, e Atripalda, volendolo ognuno per sè, per cui si sono fatte stendere inutili Apologie, e noi tralasciamo farne altra parola, bastando quanto si è accennato per detto effetto.

29. Osservando nella nostra ottava Visita, fatta l’anno 1734. che in questa Terra vi erano tante Sagre Reliquie, e ben tenute, ordinassimo, che in essa. si celebri l’Officio con Messa ogn’anno sotto Rito doppio de commun. plurim. MM. per tutti li Santi delle Reliquie, che si conservano in tutte due le Chiese Matrici, e ciò dopo la Festa, di Ognissanti, in giorno non impedito; come negl’Atti di essa tom.1.

Del Clero.

30. Le suddette due Chiese Arcipretali, sono amendue Matrici, e sì nell’una, che nell’altra si esercita la Cura dell’Anime, e ognuna tiene i suoi proprj Parrocchiani. La Cura dell’Anime si esercita immediatamente dal proprio Arciprete coll’aiuto, che ne devono dare i Porzionarj, come quei, i quali partecipano cogl’Arcipreti nelle loro rispettive Chiese delle Decime, Oblazioni, e altro, conforme si è notato diffusamente ne’ Preliminari di questo lib.4. §.2. Oltre al peso della Cura dell’Anime, che tengono gl’Arcipreti, e loro Porzionarj nelle suddette Chiese Matrici, hanno anche l’altro di officiare nelle medesime quotidianamente a guisa di quel, che si pratica nelle Chiese Collegiate; mentre a riserva d’una formale erezione di Chiesa Collegiata, nel di più si considerano in sostanza come tali, e come Collegiali si amministrano, avendo la massa comune, e le pene contro a’ contumaci, convocano i loro Capitoli a suono di Campanello, tengono i proprj statuti, e altro quanto bisogna per il di loro buon regolamento.