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Pagina:Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino.djvu/544

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LIB IV. CAP. VIII. 443

e ciò per pretestare ossequio al Sommo Dio, autore di ogni bene: Al presente non è in uso, specialmente in Italia, e solo si pratcica da’ Vescovi, e Sovrani. Qualche volta i Conti di Loritcllo si titolavano Dei, et Regia Gratia in testimonio di godere le Dignità, e Dominj dalla beneficenza del Re. Si titolavano i Conti di Loritello Comes Comitum, et Comes Palatinus perchè, come dice Dufresne nelle Note a Cinnamo cit. sopra pag.454. i Conti di Loritello avevano la prerogativa di maggior eccellenza sopra tutti gli altri Conti: Caeterum id observatione dìgnum videtur, Comites Loretelli non modo Comites Palatinos, sed et Comites Comitum sese inscripsisse: ex quibus conficitur illustri hac dignitate donatos fuisse a Principibus Normannicis, ut essent qui in bis Provinciis, et ditionibus, quas bello acquisierant, uti in Francorum Regno, et Alemannico Imperio ea tempestate observatum annotavimus in dissert. 14.ad Joinvillam, cum suprema auctoritate in eorum Palatiis jus dicerent. Proindeque cum caeteros Comites ex istius dignitatis praerogativa praecellerent, Comites Comitum appellabantur, ut apud Gallos nostros Comites Campania sese Francorum Comites inscribebant. Diversi furono questi Conti Palatini disparsi per diverse parti, come Conti Palatini in Baviera, in Sassonia, Conti Palatini al Reno, e altri; e Dufresne spiega il di loro ufficio nella parola Comites Palatini. E nel nostro Regno coll’estinzione de’ nostri Conti di Loritello fu estinta totalmente questa suprema dignità.

16. Ma poi, e forsi per la morte del suddetto ultimo Roberto restò anche estinto questo celebre Contado, e con ciò ridotto in pezzi; in forma tale, che nel Catalogo de’ Baroni sotto lo stesso Guglielmo II. presso Carlo Borelli pag. 151. parlandosi de’ Feudatarj di Capitanata si legge: Dominus Pandulphus de Aquino tenet Rotellum, quod est Feudum unius militis, et dimidii. Appresso si vede passato nella casa Caraccioli per anche Illustre, ma non sappiamo in che tempo: e per altro è certo, che nel 1540. si possedeva dalla medesima, come si legge in un Processo, formato di ordine della Regia Camera nell’anno 1549. tra il Vescovo, e Città di Larino per la liquidazione delle rendite di Ururi, per l’espulsione degli Albanesi da questo luogo, come si è detto nel cap.1. di questo libro. Lo stesso si osserva in un altro Processo tra Monsignor Mudarra, Vescovo di Larino nel medesimo tempo, e Marcello Caracciolo sopra i Territorj di Capobianco, Camarelle, e Finocchito, posti nel distretto del Territorio di Ururi; come in detto cap.l. Nella siuazione dell’anno 1669. tra’ Baroni, e Feudatarj di Capitanata si mette Ill D. Francesco Caracciolo, Duca di Ayrola, e Conte di Biccari per la Terra di Loritello. Quindi è passato, forse per stabilimento di dote all’Illustre casa di Capua de’ Principi della Riccia, Possessori anco dello Stato di Airola, e di Biccari, e attualmente si possiede dalla medesima casa.

17. Nella numerazione de’ fuochi dell’anno 1626. stampata da Gio: Pietro Rossi in Napoli 1628. Rotello vecchio 98. nuovo 138. e in quella del 1669. stampata dal de Bonis nel 1671. si dice: Rotello antico 100. nuovo 52. Al presente con quei, che non hanno stanza permanente, il numero dell’Anime ascende a 1300. tra’ quali vi sono molti Professori Dottorati sì in Legge, come in Medicina: Vi sono ancora Notari, Giudici a Contratti, che chiamano, e altre persone d’impieghi civili, oltre a non pochi applicati alle arti più necessarie. Il Pa-