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Pagina:Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino.djvu/554

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LIB IV. CAP. IX. 453

vino Vesc. e M. e Paulina M., Oltre a’ suddetti tre Reliquiarj vi è una Cassetta sigillata con cera di Spagna, dove sono degli Ossi de’ SS. Bonifacio M., Amato M., Giusto M., Generosa M., Fausta M. e Gioconda M.

18. Questa Chiesa è proveduta di tutto quanto possa essere bisognevole per l’esercizio della cura delle Anime, e per officiarsi in tutte le altre funzioni Ecclesiastiche, che si esercitano dal proprio Arciprete, e da buon numero di Ecclesiastici, che servono l’Arciprete nel suo ministero.

Delle Feste particolari, che si osservano in questa Terra.

19. In questa Terra religiosamente si celebra la Festa di San Giacomo Apostolo a’ 25. di Luglio, come di Padrone con rito doppio di prima classe coll’ottava. Si celebra anche di precetto, e con pompa la Festa di S. Antonio di Padova a’ 13. di Giugno, come Padrone principale, e Titolare della nuova Chiesa Matrice. Di divozione poi si celebra la Festa di S. Rocco a’ 16. Agosto, come in altre Terre di questa Diocesi, a cagione di averlo Protettore appresso Iddio per qualche contaggio. Finalmente si celebrano di precetto le due Festività della S. Croce, tanto de’ 3. di Maggio per l’Invenzione, quanto de’ 14. di Settembre per l’Esaltazione, e questo come titolo della prima Chiesa Matrice.

Della Chiesa dì S. Giacomo Apostolo.

20. Siccome dentro la Terra non vi sono altre, che le sopra descritte due sole Chiese, così fuori di essa non se ne vede, che una, la quale essendo molto antica, e deforme sotto il titolo di San Giacomo Apostolo, Padrone della medesima, posta per la strada, che conduce alla Badìa, e feudo di S.Elena, l’Università ha principiato a fabbricarne un altra sotto lo stesso titolo, non molto distante dalla prima di miglior fattezza, e modello, ed è stato ordinato, che nel luogo della Chiesa vecchia di S. Giacomo sia formato un Cimiterio, e l’uno, e l’altra si ritrova in buon stato.

Luoghi distrutti nelle vicinanze di Santa Croce.

Del Piano della Cantara.

21. ERA posto verso Melanico, distante mille cinquecento passi in circa. Oggi si vede affatto distrutto, e ridotto al suolo, e mutato in coltura. Vi sono alcuni vestigj delle sue fabbriche, in particolare di Acquedotto dal Fonte, detto della Quercia, fino allo stesso luogo, che ancora serve per uso di quei Coloni. Di questo non abbiamo memoria nelle nostre Scritture, che sono rimaste, se fusse Terra, o Castello, o Casale; onde è, che non possiamo dire cosa stabile, e certa nè del suo principio, nè del suo fine.