Vai al contenuto

Pagina:Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino.djvu/597

Da Wikisource.
496 MEM. STOR. CIV. ED ECCL.

mero degli Abitatori, a’ prieghi anche della Communità, e dell’Arciprete, e Clero, nella Visita del 1730. ordinassimo darsi a tutto ciò riparo. Quindi fatta compra a spese della medesima Chiesa di più Case, che si trovavano attorno, e quelle demolite, tosto fu dato principio alla nuova fabbrica, e successivarnente fu totalmente compiuta con Coro decente, Sagrestia comoda, restando della vecchia fabbrica il solo Campanile, che è ben formato, anche di pietre quadrate.

8. È ad una nave, formata nello stesso sito, della lunghezza di palmi 112. e di larghezza a proporzione con disegno di Architetto venuto da Napoli, tutta di ordine Toscano, ornata di stucchi, e cosi ben composta, che in occasione de’ tremuoti, i quali per lungo tempo hanno afflitto tutte quelle parti, non si è portato pregiudizio veruno alle sue fabbriche, siccome neppure alle molte altre fatte, o ristaurate in questa Diocesi a nostro tempo.

9. Nell’antica Chiesa, oltre all’Altar Maggiore col titolo di S. Gio: Battista vi erano tre altri Altari, uno sotto il titolo di S. Maria della Purità della Famiglia de Ruberti, l’Altare della Madonna del Santissimo Rofario e l’Altare sotto il titolo di S. Gaetano.

10. Nella Chiesa nuova si contano sette Altari, tutti formati colla stessa misura, e con Quadri nuovi dello stesso pennello, e sono: l’Altar Maggiore, posto sotto l’arco maggiore, formato di marmo all’uso moderno Romano con commessi di varj colori dal Scultore Troccoli, Napolitano, più volte nominato sotto il titolo di S. Gio; Battista Titolare, e Padrone principale colla sua Statua di legno, ben fatta posta sopra di esso.

11. Oltre all’Altare Maggiore, vi è l’Altare sotto il titolo di S. Maria del Carmine, S. Antonio di Padova, S. Francesco Saverio, e S. Gennaro Vesc. e Mart., l’Altare di S. Maria del Bagno, di S. Filippo Neri, e di S. Michele Arcangelo, quale fu conceduto per sé, e suoi al R. D. Fulvio de Rosa, Economo, Vicario Foraneo, e Decano di essa Chiesa per le molte spefe da lui fatte in suo beneficio, e per la vigilanza avuta nella fabbrica della medesima . Finalmente l’Altare sotto il titolo di S. Pardo, Vesc. e Conf. Padrone principale della Città, e Diocesi Larinese, di S. Leone, Conf. Padrone principale della Terra di S. Martino, di S. Lucia V. e M. e di S. Antonio Abate. Dal lato dell’Epistola vi è l’Altare di S. Giuseppe, Sposo della Beatissima Vergine colla sua Statua, fatta a spese di Angelo Colavita di S. Elia, Diocesi di Benevento, abitante in detta Terra coll’uso della Sepoltura per sé, e suoi: l’Altare del Santissimo Rosario, che si amministra dal proprio Procuratore, che si elegge dalla Confraternita sotto questo titolo, e si conferma dall’Ordinario: l’Altare di S. Maria della Purità, di S.Gaetano, e di S. Andrea Avellino.

12. Si venerano in questa Chiesa molte Sagre Reliquie, e sono poste in un armario con sue autentiche, formato nel pilastro dell’arco maggiore da parte dell’Epistola, a corrispondenza dell’altro, che sta fatto da parte del Vangelo, dove sono riposti gli Olj sagri: e sono di S. Gio: Battista, di S. Martino Pp. e M. di S. Cassiano Prete, di S, Stefano M., di S. Teodoro, di S. Tellurio, di S.Mauro M., di S. Simone Giusto, di S. Pascasio, di S. Fabiano, di S. Tommaso Vesc, e M., di S. Savino Vesc. e M., de’ SS. Primiano e Firmiano MM., di S. Alessandri-