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Pagina:Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino.djvu/599

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498 MEM. STOR. CIV. ED ECCL.

gnor Marchese. Si diè principio a quest’opera nel 1730. e ora già terminato è uno de’ principali Conventi di essa Provincia sì per il sito, dove è posto di aria perfetta, sì per la fabbrica capace di numerosa famiglia, avendo 42. Celle, ben fatte, oltre a tutte l’altre Officine, ordinate senza sparagno.

19. La Chiesa di questo nuovo Convento non si è riformata, però è preveduta di tutto il bisognevole: Ella è a due navi con due porte di buona struttura, ma non molto capace, né propria per un Convento. Vi sono quattro Altari. Nella nave contigua alla fabbrica del Convento incontro alla Porta vi è l’Altare della Madonna del Carmine, e ha il suo Procuratore, che conferma l’Ordinario, il quale amministra alcuna porzione di frumento, che si dispensa a’ Cittadini. Dal lato da parte del Vangelo vi è l’Altare di S. Antonio di Padova. Dal corno dell’Epistola nell’altra nave si vede l’Altare di S. Francesco Saverio, e appresso l’Altare sotto il titolo di S. Gennaro Vesc. e M. fondato a spese del fu Carlo Aloja, il quale nel suo testamento lasciò erede di tutti i suoi Beni lo stesso Altare.

20. La Bolla della fondazione di questo Convento da Noi fatta colle dovute licenze è del tenore, che siegue: Joannes Andreas Tria Dei, et S. Sedis Apostolicae Gratia Efiscosus Larinensis: SSmi D. N. Benedicti PP. XIV. "Prael. Domesticus, ejusque Pontificio Solio Episcopus Assistens, Suprema, ac Universalis Inquisitionis de Urbe Consultor, Aurorae Baro et c. Ad perpet. rei memoriam. Ea quae, operarios in Vinea. Domini multiplicant, Divinumque cultum promovent, et augent, atque Populum nobis in Domino concreditum in nostri, ac successorum nostrorum levamen per salutis semitam dirigere possunt, sedulò complctimur: Sane pro parte piissìmi Viri, ac nobilis D. Bartolomaei Rota, Patritii Cremonensis, et Napoli Incolae, Marchionis Terrae Collis Torti, nostrae Larinen. Diocesis nuper fuit nobis in quodam memoriali expositum pront fequitur: Illustrissimo, e Reverendissimo Signore. Il Procuratore dell’Illustrissimo Signor D. Battolomeo Rota, Marchese di Colletorto, si da l’onore di raccordare a V. S. lllustrissima, come fin dal 1729. il suddetto Signor Marchese con suo concerto diede principio alla Fabbrica di un Convento formale in un Conventino già suppresso, sito, e posto in detta sua Terra Diocesi di Larino, propriamente nel confine del Borgo, è Falda del Monte, quale poi anche col suo consenso fu dato ad abitare per modo di provisione, e per uso di Ospizio a’ PP. Minori della più stretta Osservanza di S. Francesco di Assisi di quella Provincia di S. Angelo, coll’uso anche della Chiesa del medesimo Con ventino, sotto il titolo di S. Maria del Carmine; e in appresso essendosi supplicata questa S. Congregazione della disciplina Regolare per il suo Assenso, fu quello ottenuto in data de’ 26. Agosto fin dall’anno 1735. e rimesso all’arbitrio di V.S. Illustrissìma del tenore, che siegue: Visis existentibus narratis, et accedente consensu Parochi, Communitatis, aliorum regularium interesse habentium, postquam sibi constiterit fabricam, praedicti Hospitii, cum Ecclesia, Campanili, Choro, Sacristia, Refettorio, Dormitorio, Hortis, et spatiis numeris omnibus esse absolutam, et supellectili tam sacra, quam profana, sufficienter instructum, ac ex elemosinis piorum Benefactorum inibi duodecim Heligiosos commode sustentari posse ad declarationem hujusmodi Hospitii in Conventum formalem pro suo arbitrio, et conscientia deveniat; ita