Pagina:Memorie storiche della città e del territorio di Trento.djvu/209

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continuare anche ne’ susseguenti tempi la contribuzione della così detta Steura. Dopochè l’atto celebrato nella Dieta dell’anno 1573, con cui agli Stati della provincia ed ai due Vescovati venne addossato il peso suddetto, e dopochè quest’atto fu dal Principe Vescovo di Trento approvato e sottoscritto col consenso del suo Capitolo, egli sottomise con un particolare suo editto i proprj sudditi all’annua contribuzione steurale. La città e pretura di Trento ubbidì prontamente ai comandi del proprio Principe, e dopo quell’epoca ella pagò sempre quella porzione di steura, che le fu imposta; ma tutte le altre comunità e giurisdizioni del Principato non vi si vollero assoggettare, e si mantennero esenti da ogni contribuzione fino al tempo del Principe Vescovo Cristoforo Sizzo. Allora fu, che tanto gli Stati provinciali del Tirolo, quanto l’Imperial Regia Corte chiesero altamente, che venissero omai assoggettate anche colla forza, allorchè fosse d’uopo, alla contribuzione steurale tutte le comunità e giurisdizioni del Principato di Trento. Cristoforo Sizzo non potendo dispensarsi dall’adempiere ciò ch’era stato solennemente accordato e promesso dai Vescovi Principi suoi antecessori, promulgò in tutte le giurisdizioni sì mediate come immediate del suo Principato un editto, col quale comandò loro di dover in avvenire pagare annualmente quella porzione di steura, ch’era stata a ciascuna di esse assegnata; ma